Da una piccola coppa
Un messaggio in frammenti

Affidato a due fedelissimi custodi, Latino e Italiano

Studio sperimentale per la scrittura dall’isola

La Coppa di Nestore risale al secolo VIII a.C., proviene dall’isola di Ischia e reca impressa una scrittura simile a quella etrusca, in particolare nella grafia e nella punteggiatura.

La scrittura sulla Coppa è anteriore a quella etrusca ed è stata già tradotta dagli studiosi. Essa tuttavia nasconde ancora una sorpresa e inizia a raccontare una storia unica quando si tenta di assimilare le sue parole a voci latine e italiane. Queste ultime infatti possono descrivere i luoghi, famosi per la loro amenità, per il clima e le qualità benefiche delle acque di sorgente. L’isola, con il suo territorio di origine vulcanica, è ricca di fonti termali e gode di un clima mite, dovuto alla sua posizione nel mare Tirreno.

I nomi Nestore (Nestoros) e Afrodite (Aphrodites), che si trovano l’uno all’inizio e l’altro alla fine dell’epigrafe, definiscono per primi la peculiare virtù degli elementi curativi del luogo, quella di essere elargiti direttamente dal mondo sotterraneo, affiorando dalle profondità della terra, salutari effetti, capaci di lenire fastidi e di guarire. Inarime, nome latino dell’isola, insieme ai precedenti due, indica e avvalora gli argomenti guida della ricerca. Nestore, nexi tere, lega trascina. Afrodite, affere edite, affiora diffonde. Inarime, inerme, bisognoso di cure; in eremo, in luogo tranquillo.

Riflessione intorno alla parola p, o, t, o

Seguono cinque versioni per i tre versi che compongono il testo sulla Coppa di Nestore. Le versioni sono svolte in modo non tradizionale e rappresentano un tentativo di sostituire le parole del testo con quelle latine e italiane. Progenitrice diretta della scrittura etrusca, la scrittura sulla Coppa si adatta allo stesso metodo di studio applicato a quella etrusca, mostrando in quale misura esse siano affini.

Nel testo si riconosce la parola “p, o, t, o” che richiama altri termini latini e italiani: “poto bere; poteo potere; potis signore; potissimus il migliore, il principale, il primo; pate patre, padre; puto pensare; potorio attinente al bere; potare nettare, ripulire, ritenere, credere; patera bassa ciotola; pater padre, antenato, maestro”.

Lo studio di questi vocaboli aiuta ad immaginare come, in tempi arcaici, la parola “poto = acqua limpida, pura”, fortemente pervasa di significati sacri, fosse adeguata per richiamare alla memoria i preziosi e saggi insegnamenti degli avi, riguardo alle benefiche acque purificatrici. Queste ed ogni attività della vita quotidiana erano sentite parte di una più grande e universale armonia.

Metodo

Le cinque versioni contengono le parole sulla Coppa di Nestore suddivise ognuna nelle proprie parti essenziali e sostituite con voci latine, italiane e dialettali italiane che abbiano con esse una chiara somiglianza. Ad esempio, nel testo originale, le lettere alfabetiche “t ph n”, se t = d, possono essere tradotte con diafonia “dissonanza”, “polifonia”, termine confermato dalle frasi sperimentali: “due fai una | iduo effie una, due (suoni) per un insieme armonioso”.

Al fine di rendere agevole la comprensione delle parole arcaiche, è possibile leggere le vocali liberamente e sostituire alcuni simboli alfabetici con altri simboli oppure con interi vocaboli: (S = esse /essere/; ius /diritto/; ais /dire di sì, affermare/; scio /sapere/) (H = abbia /avere/; ubi /dove/; idi /iduo, dividere/) (ph = effio /fruttare, risultare/); (S = doppia s = s = si = ci = sci; D = t t = d = t; t = t = d; Y = gi = vocali = v; H = b = idi; n = n = gn; ph = f f).

Versioni

Ameno

Ne stare esse : ameno : ivi poto una : poto rione

abbiasi datata pausa : potoria : avi dica canone

ubi mera esce : bere uso ài : colle sito affino : affiora edita essa

Soggiorni in luoghi : ameni : lì acque dalla fonte : e ruscelli chiari

sia puntuale la quantità di : acqua da bere : come insegnano gli avi

dove sgorga limpida : è consuetudine bere : fin dal sito sul colle : affiora e scorre.

Eredità

Nesso tara sia : emani : ivi pato una : pato ruene

base data da peso : patera e : avito ecco canone

ubi umore sia : ubi resa ài : callosità affina : effie reditas

Vi sia una forma : che si manifesti : un disagio : che si ripete

in base al peso sia data : la giusta misura della coppa : secondo antichi canoni di cura

dove siano screpolature : vi sarà miglioramento : e diminuzione delle rugosità : di origine innata.

Ristoro

Ne staurasse : mina : ai pete uno : patire ene

bastito dia passo : piatto ora e : aiuto ecco agognane

beo eme iuris : abbi aria esce a : callo stai affanno : affiorata tosse

Luogo di conforto : sollievo : per i piedi : stanchi

passo appesantito : e impacciato : qui trovi l’aiuto agognato

ambiente salutare : condotti d’aria : calda per placare l’affanno : e per eliminare la tosse.

Etica

Noi storia uso : mani : agio potene : potere a noi

idus data da pio sia : pietà iure e : agio etica canone

idioma iuris : i diaria scie e : coellisei diafonia : a foro edittasi

È nostra la consuetudine di tramandare la storia : degli avi : portare agiatezza : è nella nostra facoltà

Riguardo alle ricorrenze e ai giorni custodiamo le giuste tesi : e leggi eque : fedeli ai nostri ideali di virtù e merito

studio degli idiomi : compensi e scadenze : poesie e canti a più voci nel circo : sono tutti eseguiti secondo editti emanati nel foro.

Una poesia

Ne stare sia : ameni : agio poi teni : poto rio uno

abbiasi data ti pace : piete arrui : agio teco agognane

abbi amore suo : beare sia : co lei e lui si tu affine : a Fruti e Ditis

Tu resti in : luoghi ameni : ristoro poi ottieni : e acque alla fonte

ti sia dato sollievo : ai piedi stanchi : e benessere agognato

possa tu entrare nelle loro grazie : sia tu felice : con lei e lui sei affine : a Fruti e Dite il ricco.

Studio delle parole

(Latino: nexus, us /necto/ intreccio, connessione, nesso, nodo, concatenamento, vincolo; necto, is, nexui, /nexi/, nexum, nectere legare, attaccare, congiungere, intrecciare, vincolare, rannodare, concatenare; tero, is, trivi, terui, tritum, terere sfiorare, rasentare, tornire, percorrere spesso; affero, affers, attuli, allatum, afferre apportare, portare, recare, annunciare, riferire, causare, procurare, dare, allegare, addurre, giovare, produrre, rendere; edo, is, edidi, editum, edere emettere, mandare fuori, sboccare, produrre, recare, fare, dare, riferire, svelare, diffondere, elevare, designare, notificare, proporre, fare conoscere ufficialmente; una insieme; sto, stare stare, rimanere, trovarsi; poto, as, potavi, potum /potatum/, potare bere; Potina, ae Potina, dea che provvedeva alle bevande destinate ai fanciulli; mere schiettamente; rursus indietro, di nuovo, al contrario; avitus dell’avo, ereditario, antichissimo; pateo, es, patui, patere essere libero, essere chiaro, essere accessibile; patio, is, patere /patior/; patior, eris, passus sum, pati tollerare, sopportare, patire, permettere; effio /efficio, efficere/ produrre, causare, risultare, fruttare, conseguire; redeo, is, redii, reditum, redire ritornare, provenire; mina, ae liscia; beo, as, avi, atum, are beare, rendere felice, arricchire; emo, is, emptum, emere guadagnarsi, ottenere; potis, pote /potior/ che può, capace, in grado di; iduo, as, are dividere; pietas clemenza, pietà, devozione, religiosità, lealtà, equità, senso del dovere; ius, iuris diritto, legge, privilegio, potere, autorità; diarium, ii ricompensa, spesa giornaliera, diario; aio, ais dire di sì, dire, sostenere, affermare; scio, is, scivi, /scii/ scitum, scire sapere, capire, conoscere, intendersi di; teneo, es, tenui, tenere tenere, comprendere, giungere, ottenere, possedere; tecum cum te, con te) (Italiano: eremo /poetico: ermo/ luogo tranquillo e isolato; rione zona, contrada, tratto di territorio; mero chiaro, puro, non mischiato; ài tu hai; redità /parola arcaica italiana/ eredità; basto peso eccessivo, bardatura; diafonia forma elementare della polifonia; rio piccolo corso d’acqua, ruscello) (Dialetto: ruene esso ritorna; callo caldo; piete piede; teni tu tieni /tenere, avere/; arrui/nare/ errare; tecu con te). (Afrodite corrispondeva a Venere, antica divinità latina della primavera, degli orti e dea dell’amore e della bellezza. Famosa per il suo strabismo, una caratteristica che la rendeva ancora più affascinante, Venere portava anche l’appellativo di Fruti da Frutis, antica divinità latina collegata alla fertilità della terra. Ditis era Dite, dio latino del mondo sotterraneo e della ricchezza).

(In questo articolo le riflessioni e le versioni per il testo sulla Coppa di Nestore sono realizzate dall’autrice in modo libero e teorico, seguendo le ipotesi esposte nei precedenti articoli, a iniziare dall’articolo Gemelle Illustri. Le versioni rappresentano quindi un tentativo di adattare la scrittura del testo allo stesso metodo di studio ideato per quella etrusca, considerando le due scritture fra loro affini). (Pina Basile).

Bibliografia di riferimento:

Giuliano Bonfante and Larissa Bonfante – The Etruscan Language – An introduction – 2002;

Anna Maria Carassiti – Dizionario di mitologia classica – 2005.