Stelle in Gemini
Dal vaso dei Dioscuri

Mito, numeri e brillantezza

Presentazione

Le versioni svolte in questo articolo riguardano l’epigrafe impressa sul fondo di un vaso etrusco del 500 a.C., il “vaso dei Dioscuri”, “kylix da Tarquinia”.

Nell’epigrafe il nome Tinas cliniiaras identifica i Dioscuri, i Gemelli Castore e Polluce. Essi sono i due giovani rappresentati in coppia e in sembianze di atleti che portano una lancia. Nelle immagini sono posti ai lati di un’anfora o di un elemento in forma di frontone. Nel mito discendono da Giove, denominato Iuppiter in latino e Tinia in etrusco. Sommo dio celeste degli Etruschi, Tinia come Giove annuncia la propria volontà scagliando folgori.

Argomentazioni

Nel testo sul vaso la parola t, e, l, i, n, a contiene i caratteri per formare sia il termine latino t e l u m “lancia, fulmine” sia la voce arcaica italiana t, e, l, o, n, i, o “passaggio, dogana, fine”. Questi nomi indicano i mitici fratelli, essendo essi ai lati di un ideale passaggio, impegnati in un cerimoniale che sembra essere di ordine primario, nella sfera degli dei. I due protagonisti, eredi del dio del fulmine, aiutano ad ampliare la descrizione favolosa di tale fenomeno di valore cosmico. Essi infatti si esibiscono l’uno accanto all’altro, allineati, tesi verso il fine comune, quello di rivelare maestosità e luminosità. Atleti, numi benefici, soccorso per i marinai, chiaramente visibili e riconoscibili nel cielo in forma di costellazione, i Gemelli rappresentano l’evoluzione verso un equilibrio agile e dinamico. Il modello che offrono si perfeziona rispetto al precedente, statico, silente, personificazione di energia diffusa, che si rivela all’improvviso, con il potente, temibile bagliore, simbolo della massima divinità nel mito.

Ipotesi

Castore e Polluce danno il nome alle stelle più luminose nella costellazione dei Gemelli, in latino Gemini, Geminorum.

Seguendo la teoria e le ipotesi, esposte nei precedenti articoli, è possibile di seguito studiare in modo nuovo e sperimentale le parole sul vaso, ricercandone il significato mitico ed il riferimento a numeri e astronomia. In base a tale premessa, nell’epigrafe, le lettere alfabetiche affiancate dal punto possono tradursi in numeri e nelle loro ricombinazioni accennano alla luminosità delle stelle doppie nella costellazione il cui nome evoca il mito.

La scrittura sul vaso può essere assimilata a voci latine, italiane e dialettali italiane, continuando con lo stesso metodo applicato alle epigrafi etrusche, in base a tre ipotesi fondamentali:

  1. La tradizione e la scrittura etrusche potrebbero rivelare una matrice di ordine matematico-razionale

  2. I testi etruschi potrebbero contenere notizie di valore mitico, matematico, astronomico, dotto. Tutti argomenti racchiusi contemporaneamente anche in uno stesso unico testo.

  3. Le epigrafi etrusche potrebbero custodire vocaboli riconoscibili nella Lingua Italiana e potrebbero essere messe in relazione con una delle forme dialettali parlate nelle regioni centro-meridionali del Lazio.

Il mito

Rappresentazione libera dell’epigrafe:

I T V N T V D V C E F E N E L. A. T E L I N A S. T I N A S C L I N I I A D A S

Versioni

Gli eredi

(V = u; D = r = d; C = g = c; F = v = f).

Adattamento per le parole dell’epigrafe:

IT(I) VN(I)TV DVC(I) E FINE L A TELINA S(UA) TINA S(I)C LINIA A(E)DAS

Procedono uniti, definiscono il limite dello spazio di appartenenza a Tinia e tracciano il confine del tempio”;

I(U)TANTI REG(I) EVENE LA TELI (U)NA S(IA) TONO S(I)C LINEA (H)ERES

Sostengono e governano l’evento del fulmine in accordo con Tono, così è per linea ereditaria”.

Lettere alfabetiche con il punto

Nella versione, svolta di seguito, i numeri sostituiscono le lettere alfabetiche etrusche affiancate da un punto, alla ricerca di una loro relazione con la brillantezza delle stelle. Lo studio si concentra su Castore, stella doppia nella costellazione dei Gemelli. Si scopre che Alfa Geminorum, Castore non è la più luminosa della costellazione, infatti tale primato appartiene a Polluce, indicata con la lettera beta e di brillantezza superiore. Alfa Geminorum è una doppia, formata da Castore A e Castore B, doppie a loro volta. Questo seguito di stelle gemelle suggerisce di elaborare i numeri scelti, in modo che essi raddoppino il proprio valore, in sequenza, ad ogni passaggio. Si può ipotizzare, nel caso particolare di questa epigrafe, che le lettere A, L e S siano riferite agli angoli, in quanto esse nella grafia ne ricordano la forma. In particolare S imita la forma sinuosa degli angoli disposti lungo una figura a spirale, (144 x 5 = 720 = 360 x 2).

A = (1; 0,9); L = (90; 90 . 2 = 180; 180 : 100 = 1,8); S = (720; 180 . 2 . 2 = 720; 720 : 1000 = 0,72).

Versioni

Brillantezza

AT(T)ENTU RE C(O)E(I) F(I)E NE(I) L. A. TULI (U)NA S. TI(E)NE SC(A)L(A) INII I(U)R I S

Attente re (res) co/n/ eo fie nei L (1,8) A (0,9) tuli una S (0,72) tono scala innui iuris;

Concerne il concetto di fondere insieme e di calcolare intrecciati L (1,8) A (0,9) prodotto allo stesso tempo S (0,72) rilievo scala segnale regola.

Prova con i numeri

Seguendo le indicazioni suggerite dalla versione svolta sopra, sul vaso dei Dioscuri si trovano i numeri (1,8), (0,9), (0,72). Essi possono essere moltiplicati fra loro e ne segue un elenco ordinato di valori che appaiono in armonia con la brillantezza delle stelle in Gemini.

1,8 x 0,9 = 1,62 Castore brillantezza 1,6

1,62 x 0,72 = 1,1664 Polluce 1,16

1,1664 x 1,8 = 2,09952 Castore A 2,0

2,09952 x 0,9 = 1,889568 Gamma Gem 1,93

2,09952 x 1,889568 = 3,967185807 Delta Gem 3,51

3,967185807 x 0,72 = 2,856373781 Epsilon Gem 2,98

2,856373781 x 1,8 = 5,141472806 Zeta Gem 5,2

5,1415 x 0,9 = 4,62735 Zeta Gem 4,4

Studio delle parole

(Latino: eo, is, ivi, itum, ire andare, giungere, pervenire; regio, regionis direzione, linea, posizione, punto cardinale, sfera, regione, zona del cielo, limite, confine; rego, is, rexi, rectum, regere condurre, dirigere, tenere diritto, controllare, governare, correggere, mantenere; regius, a, um regio, regale, da re, di re, appartenente al re; lineo /linio/, as, avi, atum, are tirare a filo, tracciare, disegnare; linea /linia/, ae filo a piombo, linea, tratto, linea geometrica, meta, termine, fine; aedituus custode di un tempio, maestro del culto; aedes e aedis, is tempio, santuario; iuvo, as, iuvi, iutum, iuvare giovare, aiutare, soccorrere, favorire, sostenere; evenio, is, eveni, eventum, evenire avvenire, compiersi, verificarsi; telonium, ii banco dei gabellieri; tono, as, tonui, tonare tuonare, risuonare; tonans, tonantis epiteto di Giove; Iuppiter, Iovis Giove; /eres/ heres, heredis erede; attineo, es, attinei, attentum, attinere mantenere, custodire, estendersi, riguardare, concernere; actus, us atto, regola; attondeo, es, attondi, attonsum, attondere diminuire; coeo, coire formare un tutto, riunirsi, fondersi insieme; fio, is, factus sum, fieri divenire, essere considerato, essere stimato, essere nominato, essere; fero, fers, tuli, latum, ferre recare, portare, produrre, riportare, conseguire; una insieme, accanto, a un tempo, contemporaneamente; facio, facere fare, valutare; efficio, is, effeci, effectum, efficere produrre, causare, formare una somma, risultare, dimostrare, ottenere il risultato di, fare in modo che; annuo, is, annui, annuere accennare a, designare, indicare; eno, are percorrere, traversare; neo, nes, nevi, netum, nere filare, tessere, intrecciare, intessere; innuo, innuere indicare, fare cenno; ineo, is, inii, initum, inire entrare, calcolare, prendere in considerazione; res, rei avvenimento, concetto, utilità, rapporto, relazione, ragione; ratio, rationis calcolo, conto, genere, ordine, ragione, proprietà, teoria, scienza; iure giustamente; ius, iuris legge, diritto, privilegio, autorità); (Italiano: fine confine, limite, punto estremo); (Giove, massima divinità latina, dio del cielo e della luce, divinità dei fenomeni atmosferici. Era venerato nel centro di culto sul Campidoglio, faceva parte della triade sacra, prima con Marte e Quirino poi con Giunone e Minerva).

(Le riflessioni e le versioni presentate in questo articolo sono svolte dall’autrice in modo libero. Esse sono basate sulle ipotesi descritte anche nei precedenti articoli a iniziare da Gemelle Illustri. I numeri risultano dalle traduzioni sperimentali e fanno parte di semplici elementari operazioni di calcolo, realizzate in questa occasione e limitate al contenuto di questa ricerca. L’argomento di questo articolo è puramente sperimentale tuttavia esso fa riferimento ad una bibliografia importante). (Pina Basile)

L’epigrafe: (TLE 156; ET Ta 3.2; /pag. 143 – Bonfante/) (Pag. 43 – Facchetti).

Bibliografia di riferimento:

Mauro Cristofani (a cura di) – Dizionario della Civiltà Etrusca – 1999;

Giuliano Bonfante and Larissa Bonfante – The Etruscan Language, an introduction – 2002;

Giulio M. Facchetti – l’enigma svelato della Lingua Etrusca – 2000;

Piero Bianucci – Stella per Stella – Giunti – 1997.

Eloquenza antica
Notabili etruschi

Argomento evidente
Specialistico positivo
Lo studio, svolto negli articoli precedenti per conoscere il valore del nome “rasna”, ha suggerito che questo termine potrebbe avere avuto presso gli Etruschi significati riferiti alle attività di “progettisti, costruttori, notai, oratori”. Soluzione questa alla quale si giunge avendo di mira la teoria già esposta, incline ad immaginare la tradizione etrusca come custode di una solida sapienza scientifica. Idea che guida tutta la riflessione, avviata per tentare di conoscere le parole etrusche.

Le traduzioni, realizzate in modo sperimentale per il testo impresso sul “Vaso di Duenos”, hanno ottenuto conferme per le ipotesi alla base della ricerca, mettendo in risalto elementi in relazione con giurisprudenza e tasse. Questi argomenti sono emersi con più determinazione fra quelli che si presume possano essere inclusi nelle sequenze di lettere etrusche e che potrebbero riguardare anche mito, astronomia e  matematica.

La forma della “scriptio continua”, caratteristico metodo con il quale è redatto il documento sul “Vaso di Duenos”, sembra volere rappresentare un implicito invito a cogliere ogni possibile messaggio specialistico e soprattutto positivo. Affidandosi a questa intuizione viene eseguita una terza versione per il “Vaso di Duenos”. Viene posta in risalto la parola “assegno”, scelta in questa occasione, per un suo presunto legame con l’impegno volto alla definizione di un prestito.

Il Vaso di Duenos risolve

La ricerca continua
Soluzioni agevoli

Nel precedente articolo, intitolato “le tasse e il Vaso di Duenos”, le parole del testo etrusco si sono prestate facilmente ad essere suddivise ed è apparsa immediata la capacità che esse mostrano di rivelarsi nella loro veste di parole italiane. La sequenza iniziale diviene l’esempio evidente di questa semplicità.

ASTEDNOISIOPETOITESIAIPAEARIVOIS

ASTED NOI SIO PETO I TESI A IPAIARI VOI // S

AS(S)TED NOI SIO POTE I TES(S)I A IP(P)AIARE VOI

ASSOTAD NOI SIA POTE I TASSI A APPAIARE VOI

Assodato noi sia poti i tasse a appaiare voi = avendo assodato noi che voi siete capaci di pagare le tasse_

Per rendere familiare la pronuncia è stato sufficiente raddoppiare alcune consonanti e interpretare i simboli D e T indifferentemente, assimilandoli fra loro, ricordando che spesso nei dialetti queste due consonanti vengono facilmente scambiate. Nel lavoro di decodificazione le consonanti si sono rivelate determinanti e le vocali hanno rappresentato il sostegno finale per avvalorare la scelta avvenuta.

Moltiplicare le vocali già esistenti nel testo originale e inserire quelle mancanti infatti si dimostra un artificio giustificato, utile per riuscire a sostituire le parole arcaiche con termini italiani e dialettali. Le parole italiane “SUOI” e “NOI” rappresentano un valido esempio di questa condizione.

SUOI (Italiano: aggettivo possessivo)
SEI (Dialetto del Lazio: aggettivo possessivo)(SEI recitato come SE-I)
SUOI (Italiano) = SEI (Dialetto del Lazio)

NOI (Italiano: pronome personale)
NUIA (Dialetto del Lazio: pronome personale)
NOI (Italiano) = NUIA (Dialetto del Lazio)

Osservando gli esempi sopra citati diviene comprensibile che alcuni cambiamenti siano inevitabili e si  potrà accertare come la ricerca sperimentale, avviata in questi articoli per risolvere il testo sul vaso, non abbia operato cambiamenti eccessivi. L’espediente più favorevole consiste nella recitazione lenta, realizzata riflettendo, in attesa che tornino alla mente parole conosciute, voci dotte e specialistiche esistenti nel vocabolario italiano, in quello latino e nei numerosi dialetti parlati nelle regioni italiane, in particolare nel Dialetto del Lazio.

“Riguardo alla giurisprudenza”

Nell’articolo intitolato “riguardo alla giurisprudenza” le sequenze del testo sono state suddivise seguendo un diverso criterio e, dopo che sono stati individuati i termini noti latini e italiani con i quali metterle a confronto, quelle parole arcaiche sono tornate attuali e si sono imposte con tutto il carico di contenuto dotto. Una caratteristica questa del valore erudito che risulta fin dall’inizio della ricerca e che appare evidente anche osservando solo alcuni insiemi di segni etruschi come ASTED e DEIVOS, rilevati dal testo sul “Vaso di Duenos”.

Esistono, secondo la teoria, molte variabili di interpretazione a loro favore.

A STED = A STID = A STITI = essere presente // ASTED = A SETED = a seduta (a convocazione)
DEIVOS = DE AV(V)OS = di avviso // DEIVESSE = dovesse (dovere)
MISV = MIS(SI)V = missiva // MISS V(A) = misso va
MAN OME = mano uomo = mano d’opera // MA NOME = mio nome (mio titolo)
I NOM = e nome_

“Le tasse e il Vaso di Duenos”

Per quanto riguarda l’articolo intitolato “ le tasse e il Vaso di Duenos”, è interessante cogliere il legame mostrato dalla sequenza “IOVESAT” con l’argomento delle tasse.

IOVESAT = IO VES(S)AT = io vessato

Questa sequenza, se letta rovesciata, indica uno dei motivi per i quali la parola “vessato”  assume il suo ruolo di termine che indica “individuo sottoposto a pressione”. Nel caso preso in esame il motivo si troverebbe nella valutazione eccessiva della somma da corrispondere, in relazione alle tasse.

IOVESAT_TASEVOI
TASEVOI = TASE VOI  = TAS(S)E VOI = tasse voi

I termini “vessato” e “tasse”  rivelerebbero un legame logico all’interno del discorso avviato riguardo al presunto discorso specialistico. Un riferimento legato alla “cosa pubblica”. che si presume sia incluso nella speciale sequenza redatta nella forma della “scriptio continua”, impressa sul “Vaso di Duenos”.

“Scriptio continua”

Ogni parola, dedotta dal testo sul vaso, sembra quindi legarsi all’interno di un discorso prevalente di ordine specialistico, trattato negli articoli precedenti con due diverse soluzioni.

La ricerca non si limita alle prime due soluzioni, escogita per il documento nuove interpretazioni sempre più impegnative. Le parole tratte dalle sequenze trascritte e già suddivise nell’articolo intitolato “riguardo alla giurisprudenza”, vengono esaminate rovesciandole e leggendole, seguendo il verso da destra verso sinistra. Metodo questo contrario a quello osservato prima e che si realizzava procedendo da sinistra verso destra.

La “scriptio continua” e la disposizione sinuosa dell’insieme di simboli divengono esse stesse chiara motivazione e sentito incitamento a continuare, ricercando nuove soluzioni. I risultati si prefigurano interessanti.

Parola “assegno”
Per quanto riguarda la scelta di tradurre con il termine “assegno” la sequenza di segni etruschi “noisio”, che letta in senso contrario genera “oision”, sono stati esaminati i seguenti vocaboli latini. Tale analisi ricerca i presunti legami fra questa sequenza e i vocaboli che riferiscono di un impegno teso a concedere sostegno economico.

I vocaboli latini sono esaminati per accertare che il significato conosciuto relativo anche ad un valore economico, incluso nel termine italiano “assegno”, abbia una qualche probabilità di essere assimilato alla sequenza di lettere “oision” ed ad un suo presunto valore specialistico. Tale sequenza di segni mostrerebbe affinità con il concetto legato alle parole “sino” e “oesus”, nelle loro accezioni in relazione con l’impegno per definire “opportunità o godimento di un bene”.

Parole esaminate
Oesus (Latino)__usus = uso, costume, perizia, godimento di una proprietà, usufrutto, utile, profitto, opportunità
Os, oris (Latino) = sorgente, apertura, linguaggio, viso, vista, presenza
As, assis (Latino) = asse = unità di misura per monete, pesi, misure
Sino (Latino) = permettere, concedere
Sinus (Latino) = protezione, possesso
Ineo (Latino) = entrare, calcolare, prendere in considerazione.

Un modo di comunicare simile al linguaggio del volgo

Escogitare nuove soluzioni
Il testo redatto sul “Vaso di Duenos” è composto da tre sequenze di lettere ed è stato esaminato in modo nuovo e sperimentale negli articoli precedenti. Le stesse sequenze di lettere così come esse sono state suddivise nell’articolo “riguardo alla giurisprudenza”, vengono lette rovesciate nella realizzazione della seguente interpretazione.

Per facilitare la comprensione del lavoro che viene presentato di seguito è utile leggere lentamente i termini etruschi così come essi sono riportati. Sarà necessario introdurre le vocali e raddoppiare, se necessario, le consonanti. Queste ultime rappresentano la struttura portante su cui si basa la realizzazione della traduzione e le vocali intervengono per legare tali elementi fondamentali.

A. Testo sul “Vaso di Duenos”

ASTEDNOISIOPETOITESIAIPAEARIVOIS
IOVESATDEIVOSQOIMEDMITATNEITEDENDOCOSMISVIRCOSIED
DVENOSMEDFEKEDENMANOMEINOMDENOINEMEDMALOSTATOD

B. Ipotesi di interpretazione per il testo

N = GN = N
asted, detsa = datasse= per datare = per compilare
noisio, o ision = i assegno = il permesso
peto, ote p = odo pe = ascolto per
itesi, iseti= esiti = esito
ai, ia= eo = per andare (Latino: eo = andare, pervenire)
paka, akap = accipio = ad accordo = (Latino: accipio = trattare // apio = legare)
rivois, si ovir = si avere = se avere
iovesat, tasevoi = desuvei = trascurato /scadenze/ = (Latino: desuesco, desuevi, desuetum)
deivos, s ovied = si avoado = se avvocato
qoimed, demio q = demoe quo = sottrae e per quale scopo
mitat, tati m = dote mo’ = dote ora
nei, i en = i ene = ed è
teden, nedet= nodato = notato = annotato
docos, so cod = sei cado = che sei in perdita
misv, vsim= visamo = visioniamo; esaminiamo
ircos, socri= soccorri = soccorro; sussidio
i ed, de i = dei = riguardo a
dvenos, sonevd = segnavedo = sinus video = protezione visto
med, dem= demo = diamo
feke, eke f = agio fa = agevolazione // sostegno
d en, ne d = ne de = ne dà
ma nome, emonam = immuname = immunità, esenzione
inom, moni= mane = rimane sospeso /il debito/ _(Latino: mineo = rimanere sospeso)
deno, oned = annoto = prendo nota // dveno = e novato = novazione
inemed, demeni = demanio// ufficio
malo, olam= vole mo’ = chiede ora
statod, dota ts = dati tissi = dati dessi //  che tu possa dare gli elementi utili

C. Recitazione

“Per datare, assegno, odo per, esito, eo, appiglio, si avere, desuevi, si avoado, demoe quo, dote mo’, i ene, notato, sei cado, visamo, soccorri, de i, segnavedo, demo, agio, ne dà, immuname, mane, annoto, demano, ole mo’, dati dissi”.

Bibliografia

Mauro Cristofani (a cura di) – Dizionario della Civiltà Etrusca – Giunti, Firenze, 1999 Massimo Pallottino – Etruscologia – Hoepli – Milano – Settima Edizione, 1984
Bibliografia di riferimento per l’epigrafe etrusca:
Giulio M. Facchetti – L’enigma svelato della lingua etrusca – Newton & Compton editori – Roma 2000.

Riguardo alla giurisprudenza
sul Vaso di Duenos

Vaso di Duenos, fonte inesauribile
Matrice di termini dotti e specialistici italiani
Il documento sul “Vaso di Duenos” si sviluppa lungo tre sequenze redatte in “scriptio continua”, senza separazioni fra le parole. Le sequenze di simboli si dispongono su tre livelli, disegnando linee sinuose. Questa caratteristica lascia ampio margine di scelta, per stabilire l’ordine della loro progressione nella logica del discorso.

La parola chiave “statuto” sostiene nelle decodificazioni e guida nella ricerca per individuare nel documento informazioni insospettate di natura specialistica. Il testo diviene la fonte da cui attingere molteplici notizie riferite alla giurisprudenza. Gli elementi ottenuti mostrerebbero affinità con le caratteristiche del procedimento che interessa giudice e curatore.

Alla luce di queste considerazioni è possibile tentare di comprendere le speciali qualità delle parole etrusche, che il metodo sperimentale trae dalla suddivisione della sequenza di segni impressi sul “Vaso di Duenos”. Si può notare la presenza della matrice di termini dotti e specialistici, ereditati in seguito dall’Idioma Italiano.

La decodificazione è tesa a dare rilievo alla caratteristica disposizione sui tre livelli. Questa ripartizione del testo originale etrusco lungo le tre linee sinuose è resa ancora più interessante dalla singolare forma del vaso. Questo è composto da tre più piccoli vasi uniti insieme a sottolineare la presenza del simbolico e distintivo numero “tre”, un segnale importante da non sottovalutare. Così le indicazioni riferite all’argomento giuridico possono distribuirsi lungo le tre sequenze di lettere e possono essere ordinate seguendo tre gradi di informazioni specialistiche.
Gradi di informazione:

– Ufficio
– Procedura
– Atti conclusivi

Vaso di Duenos e metodo sperimentale

Parola chiave “statuto”
S = Z = S

A. Trascrizione del testo sul “Vaso di Duenos”

ASTEDNOISIOPETOITESIAIPAEARIVOIS
IOVESATDEIVOSQOIMEDMITATNEITEDENDOCOSMISVIRCOSIED
DVENOSMEDFEKEDENMANOMEINOMDENOINEMEDMALOSTATOD

B. Suddivisione e traduzione del testo sul “Vaso di Duenos”

(primo livello: ufficio)
A STED______assisto /Latino/ statio = ufficio, carica, funzione
NOISIO______notio /Latino/ = giurisdizione
PETITESI___petitio /Latino/= diritto di reclamo; petizione
APOCHA____apocha /Latino/ = ricevuta, quietanza
RIVOIS______revocatio /Latino/ = revocare, ritrattare
(secondo livello: procedura)
IO VESAT___eo visato = inoltre valutato
DEIVOS_____de avviso = sentenza da sostenere
QOIMED____quoimodo = quomodo = in quale modo
MITAT______mitata = valutata
NEI_________nei = se non
TEDEN______detene = detineo /Latino/ = detiene
DOCOS______debitore
MISV________missiva = lettera
IRCOS_______erogatio /Latino/ = distribuzione, spesa
IED__________edo /Latino/ = notifico, designo
(terzo livello: atti conclusivi)
DVENOS_____do facoltà
MED_________meto /Latino/ = di provvedere
FEKE________figo /Latino/ = dirigere, gestire
DEN_________tene = teneo /Latino/ = tutelare
MAN OME___mano uomo = mano d’opera
I NOM_______e nome = e titolo
DENO_______teno = ho potere
I NE MEDE__e ne é modo // e ne ho modo // uno medde_meddix /Latino/_ supremo magistrato
MAL________malo /Latino/ = preferisco, valuto in modo migliore
O STATOD____ statuo, statutum /Latino/ disporre, ordinare , prescrivere // statuto

C. Soluzione per il testo sul “Vaso di Duenos”

(primo livello: ufficio)

“Ufficio, legale, reclamo, quietanza, revoca”

(secondo livello: procedura)

“Eo visato, de avviso, quomodo, mitato, se, necessita, soccorso , missiva, spesa, notifica”

(terzo livello: atti conclusivi)

“Do facoltà, provvedere, gestire, tutelare, mano d’opera, e nome, ho possibilità, e modo, valuto, i documenti”

Bibliografia

Mauro Cristofani (a cura di) – Dizionario della Civiltà Etrusca – Giunti, Firenze, 1999 Massimo Pallottino – Etruscologia – Hoepli – Milano – Settima Edizione, 1984
Bibliografia di riferimento per l’epigrafe etrusca:
Giulio M. Facchetti – L’enigma svelato della lingua etrusca – Newton & Compton editori – Roma 2000.