Lingua Etrusca

Eloquenza antica
Notabili etruschi

Argomento evidente
Specialistico positivo
Lo studio, svolto negli articoli precedenti per conoscere il valore del nome “rasna”, ha suggerito che questo termine potrebbe avere avuto presso gli Etruschi significati riferiti alle attività di “progettisti, costruttori, notai, oratori”. Soluzione questa alla quale si giunge avendo di mira la teoria già esposta, incline ad immaginare la tradizione etrusca come custode di una solida sapienza scientifica. Idea che guida tutta la riflessione, avviata per tentare di conoscere le parole etrusche.

Le traduzioni, realizzate in modo sperimentale per il testo impresso sul “Vaso di Duenos”, hanno ottenuto conferme per le ipotesi alla base della ricerca, mettendo in risalto elementi in relazione con giurisprudenza e tasse. Questi argomenti sono emersi con più determinazione fra quelli che si presume possano essere inclusi nelle sequenze di lettere etrusche e che potrebbero riguardare anche mito, astronomia e  matematica.

La forma della “scriptio continua”, caratteristico metodo con il quale è redatto il documento sul “Vaso di Duenos”, sembra volere rappresentare un implicito invito a cogliere ogni possibile messaggio specialistico e soprattutto positivo. Affidandosi a questa intuizione viene eseguita una terza versione per il “Vaso di Duenos”. Viene posta in risalto la parola “assegno”, scelta in questa occasione, per un suo presunto legame con l’impegno volto alla definizione di un prestito.

Il Vaso di Duenos risolve

La ricerca continua
Soluzioni agevoli

Nel precedente articolo, intitolato “le tasse e il Vaso di Duenos”, le parole del testo etrusco si sono prestate facilmente ad essere suddivise ed è apparsa immediata la capacità che esse mostrano di rivelarsi nella loro veste di parole italiane. La sequenza iniziale diviene l’esempio evidente di questa semplicità.

ASTEDNOISIOPETOITESIAIPAEARIVOIS

ASTED NOI SIO PETO I TESI A IPAIARI VOI // S

AS(S)TED NOI SIO POTE I TES(S)I A IP(P)AIARE VOI

ASSOTAD NOI SIA POTE I TASSI A APPAIARE VOI

Assodato noi sia poti i tasse a appaiare voi = avendo assodato noi che voi siete capaci di pagare le tasse_

Per rendere familiare la pronuncia è stato sufficiente raddoppiare alcune consonanti e interpretare i simboli D e T indifferentemente, assimilandoli fra loro, ricordando che spesso nei dialetti queste due consonanti vengono facilmente scambiate. Nel lavoro di decodificazione le consonanti si sono rivelate determinanti e le vocali hanno rappresentato il sostegno finale per avvalorare la scelta avvenuta.

Moltiplicare le vocali già esistenti nel testo originale e inserire quelle mancanti infatti si dimostra un artificio giustificato, utile per riuscire a sostituire le parole arcaiche con termini italiani e dialettali. Le parole italiane “SUOI” e “NOI” rappresentano un valido esempio di questa condizione.

SUOI (Italiano: aggettivo possessivo)
SEI (Dialetto del Lazio: aggettivo possessivo)(SEI recitato come SE-I)
SUOI (Italiano) = SEI (Dialetto del Lazio)

NOI (Italiano: pronome personale)
NUIA (Dialetto del Lazio: pronome personale)
NOI (Italiano) = NUIA (Dialetto del Lazio)

Osservando gli esempi sopra citati diviene comprensibile che alcuni cambiamenti siano inevitabili e si  potrà accertare come la ricerca sperimentale, avviata in questi articoli per risolvere il testo sul vaso, non abbia operato cambiamenti eccessivi. L’espediente più favorevole consiste nella recitazione lenta, realizzata riflettendo, in attesa che tornino alla mente parole conosciute, voci dotte e specialistiche esistenti nel vocabolario italiano, in quello latino e nei numerosi dialetti parlati nelle regioni italiane, in particolare nel Dialetto del Lazio.

“Riguardo alla giurisprudenza”

Nell’articolo intitolato “riguardo alla giurisprudenza” le sequenze del testo sono state suddivise seguendo un diverso criterio e, dopo che sono stati individuati i termini noti latini e italiani con i quali metterle a confronto, quelle parole arcaiche sono tornate attuali e si sono imposte con tutto il carico di contenuto dotto. Una caratteristica questa del valore erudito che risulta fin dall’inizio della ricerca e che appare evidente anche osservando solo alcuni insiemi di segni etruschi come ASTED e DEIVOS, rilevati dal testo sul “Vaso di Duenos”.

Esistono, secondo la teoria, molte variabili di interpretazione a loro favore.

A STED = A STID = A STITI = essere presente // ASTED = A SETED = a seduta (a convocazione)
DEIVOS = DE AV(V)OS = di avviso // DEIVESSE = dovesse (dovere)
MISV = MIS(SI)V = missiva // MISS V(A) = misso va
MAN OME = mano uomo = mano d’opera // MA NOME = mio nome (mio titolo)
I NOM = e nome_

“Le tasse e il Vaso di Duenos”

Per quanto riguarda l’articolo intitolato “ le tasse e il Vaso di Duenos”, è interessante cogliere il legame mostrato dalla sequenza “IOVESAT” con l’argomento delle tasse.

IOVESAT = IO VES(S)AT = io vessato

Questa sequenza, se letta rovesciata, indica uno dei motivi per i quali la parola “vessato”  assume il suo ruolo di termine che indica “individuo sottoposto a pressione”. Nel caso preso in esame il motivo si troverebbe nella valutazione eccessiva della somma da corrispondere, in relazione alle tasse.

IOVESAT_TASEVOI
TASEVOI = TASE VOI  = TAS(S)E VOI = tasse voi

I termini “vessato” e “tasse”  rivelerebbero un legame logico all’interno del discorso avviato riguardo al presunto discorso specialistico. Un riferimento legato alla “cosa pubblica”. che si presume sia incluso nella speciale sequenza redatta nella forma della “scriptio continua”, impressa sul “Vaso di Duenos”.

“Scriptio continua”

Ogni parola, dedotta dal testo sul vaso, sembra quindi legarsi all’interno di un discorso prevalente di ordine specialistico, trattato negli articoli precedenti con due diverse soluzioni.

La ricerca non si limita alle prime due soluzioni, escogita per il documento nuove interpretazioni sempre più impegnative. Le parole tratte dalle sequenze trascritte e già suddivise nell’articolo intitolato “riguardo alla giurisprudenza”, vengono esaminate rovesciandole e leggendole, seguendo il verso da destra verso sinistra. Metodo questo contrario a quello osservato prima e che si realizzava procedendo da sinistra verso destra.

La “scriptio continua” e la disposizione sinuosa dell’insieme di simboli divengono esse stesse chiara motivazione e sentito incitamento a continuare, ricercando nuove soluzioni. I risultati si prefigurano interessanti.

Parola “assegno”
Per quanto riguarda la scelta di tradurre con il termine “assegno” la sequenza di segni etruschi “noisio”, che letta in senso contrario genera “oision”, sono stati esaminati i seguenti vocaboli latini. Tale analisi ricerca i presunti legami fra questa sequenza e i vocaboli che riferiscono di un impegno teso a concedere sostegno economico.

I vocaboli latini sono esaminati per accertare che il significato conosciuto relativo anche ad un valore economico, incluso nel termine italiano “assegno”, abbia una qualche probabilità di essere assimilato alla sequenza di lettere “oision” ed ad un suo presunto valore specialistico. Tale sequenza di segni mostrerebbe affinità con il concetto legato alle parole “sino” e “oesus”, nelle loro accezioni in relazione con l’impegno per definire “opportunità o godimento di un bene”.

Parole esaminate
Oesus (Latino)__usus = uso, costume, perizia, godimento di una proprietà, usufrutto, utile, profitto, opportunità
Os, oris (Latino) = sorgente, apertura, linguaggio, viso, vista, presenza
As, assis (Latino) = asse = unità di misura per monete, pesi, misure
Sino (Latino) = permettere, concedere
Sinus (Latino) = protezione, possesso
Ineo (Latino) = entrare, calcolare, prendere in considerazione.

Un modo di comunicare simile al linguaggio del volgo

Escogitare nuove soluzioni
Il testo redatto sul “Vaso di Duenos” è composto da tre sequenze di lettere ed è stato esaminato in modo nuovo e sperimentale negli articoli precedenti. Le stesse sequenze di lettere così come esse sono state suddivise nell’articolo “riguardo alla giurisprudenza”, vengono lette rovesciate nella realizzazione della seguente interpretazione.

Per facilitare la comprensione del lavoro che viene presentato di seguito è utile leggere lentamente i termini etruschi così come essi sono riportati. Sarà necessario introdurre le vocali e raddoppiare, se necessario, le consonanti. Queste ultime rappresentano la struttura portante su cui si basa la realizzazione della traduzione e le vocali intervengono per legare tali elementi fondamentali.

A. Testo sul “Vaso di Duenos”

ASTEDNOISIOPETOITESIAIPAEARIVOIS
IOVESATDEIVOSQOIMEDMITATNEITEDENDOCOSMISVIRCOSIED
DVENOSMEDFEKEDENMANOMEINOMDENOINEMEDMALOSTATOD

B. Ipotesi di interpretazione per il testo

N = GN = N
asted, detsa = datasse= per datare = per compilare
noisio, o ision = i assegno = il permesso
peto, ote p = odo pe = ascolto per
itesi, iseti= esiti = esito
ai, ia= eo = per andare (Latino: eo = andare, pervenire)
paka, akap = accipio = ad accordo = (Latino: accipio = trattare // apio = legare)
rivois, si ovir = si avere = se avere
iovesat, tasevoi = desuvei = trascurato /scadenze/ = (Latino: desuesco, desuevi, desuetum)
deivos, s ovied = si avoado = se avvocato
qoimed, demio q = demoe quo = sottrae e per quale scopo
mitat, tati m = dote mo’ = dote ora
nei, i en = i ene = ed è
teden, nedet= nodato = notato = annotato
docos, so cod = sei cado = che sei in perdita
misv, vsim= visamo = visioniamo; esaminiamo
ircos, socri= soccorri = soccorro; sussidio
i ed, de i = dei = riguardo a
dvenos, sonevd = segnavedo = sinus video = protezione visto
med, dem= demo = diamo
feke, eke f = agio fa = agevolazione // sostegno
d en, ne d = ne de = ne dà
ma nome, emonam = immuname = immunità, esenzione
inom, moni= mane = rimane sospeso /il debito/ _(Latino: mineo = rimanere sospeso)
deno, oned = annoto = prendo nota // dveno = e novato = novazione
inemed, demeni = demanio// ufficio
malo, olam= vole mo’ = chiede ora
statod, dota ts = dati tissi = dati dessi //  che tu possa dare gli elementi utili

C. Recitazione

“Per datare, assegno, odo per, esito, eo, appiglio, si avere, desuevi, si avoado, demoe quo, dote mo’, i ene, notato, sei cado, visamo, soccorri, de i, segnavedo, demo, agio, ne dà, immuname, mane, annoto, demano, ole mo’, dati dissi”.

Bibliografia

Mauro Cristofani (a cura di) – Dizionario della Civiltà Etrusca – Giunti, Firenze, 1999 Massimo Pallottino – Etruscologia – Hoepli – Milano – Settima Edizione, 1984
Bibliografia di riferimento per l’epigrafe etrusca:
Giulio M. Facchetti – L’enigma svelato della lingua etrusca – Newton & Compton editori – Roma 2000.