Lingua Etrusca

Chiarore sul passato
Dal Cippo di Perugia

Vantaggi e premi

Il modo etrusco di organizzare la città e i campi era parte di un sapere affidato agli aruspici, dotati di prestigio per la loro competenza in materia e considerati degni di fiducia. In quella conoscenza rientrava l’arte nel disegnare gli spazi e nel definire i confini. Per fissare i luoghi venivano utilizzati appositi elementi che, ricavati dalla semplice pietra, furono modellati nel tempo con forma geometrica. Ora nella scrittura incisa su un esemplare, conosciuto con il nome di “Cippo di Perugia”, si scopre esposta la disciplina che regolava la loro sistemazione. In modo chiaro e visibile erano elencati i precetti destinati all’abitante del luogo, che oltre a godere dell’uso del terreno si dedicava all’attività principale di vigilare sul podere. Seguivano vantaggi e premi, lasciati come ricompensa per la lealtà e la cura, dimostrate verso quanto descritto con solennità nell’epigrafe.

Cippo

Il “Cippo di Perugia” presenta un lungo testo che si estende su due superfici, l’una ampia e frontale, l’altra laterale, di minori dimensioni. Il monumento viene fatto risalire al III-II secolo a.C. e fu rinvenuto nella campagna a pochi chilometri da Perugia, quando affiorò dal terreno dopo una copiosa pioggia, nell’anno 1822.

Interpretare il testo sul Cippo

Secondo la teoria

Riuscendo a distinguere alcune somiglianze tra parole etrusche e parole italiane, l’autrice di questo studio suggerisce di risolvere la scrittura sul “Cippo di Perugia” valutando voci italiane e modi di dire caratteristici di un dialetto, fra quelli tradizionali del Lazio.

Nel corso della ricerca di tali eventuali affinità risulta inevitabile che il confronto avvenga anche con voci latine, profondamente legate con quelle italiane e con quelle del dialetto, di cui si parla. L’esempio di questo legame viene offerto dalla tipica espressione popolare ié si ita maddumanu “io sono andata questa mattina” nella quale, dopo = “io”, si = “sono”, si trova ita =“andata” da “eo, is, ivi o ii, itum, ire (Latino), andare”. La parola maddumanu o maddimane in dialetto significa “questa mattina”.

Per entrare nei particolari del testo sul “Cippo” la prima parola e, u, r, a, t viene messa in relazione con a, u, d, i, r, e, t, e “ascolterete” e con i, u, r, a, t, i, che proviene da iuro, iurare (Latino) e che per estensione potrebbe trovare soluzione con “degni di fiducia” (la scelta cade su audirete). Vengono comparate: t, a, n, n, a con danno, essi danno “dare”, “concedere”, “conferire”, con tenno, che in dialetto significa essi tengono “tenere”, “possedere”, “custodire”, con attineo, attinere (Latino)“tenere”, “custodire”, “riguardare”, “concernere” (la scelta cade su essi danno); 8, u, s, l, e con basilica, ae (Latino) “edificio pubblico e autorevole”; r, a, s, n, e con resigno, resignare (Latino) “assegnare”, “attribuire”, con rassegna “passare in rassegna”, “esame accurato”, con ragione “fare la ragione”, “fare i conti”, “calcolare” (il significato per r, a, s, n, e è stato considerato anche nell’articolo precedente, intitolato “Gemelle Illustri”); v, e, l, d, i con validus (Latino) “autorevole”, con valide “sì”, “certamente” // “verificare la validità” (la scelta cade su valide); 8, e, l, i con balì, balivo “autorità” e balìo  “autorità”, “messo”; c, l, e, n, d con Calende; c, l, e, t con calata “diminuita” da calare “abbassare”, “diminuire”; i, n, t, e, m, a, m, e con intimiamo da “intimare”. Per quanto riguarda la sequenza etrusca e, u, r, a, t può risultare interessante seguire la riflessione che conduce alla lettura con il verbo “audirete”. Ricordando che il termine latino a, u, r, i, s comprende fra i suoi significati anche quello di “ascoltatori”, si nota che esso si avvicina ad e, u, r, a, t  che  mostra forte somiglianza con o, r, a, t, e da oro, orare (Latino) “parlare”, “dire”. In base a tale affinità nella forma e nel significato “parlare-ascoltare”, se si sostituisce r con d r,la parola e, u, r, a, t,  o, r, a, t, e cambia in a, u, d, i, r, e, t, e “udirete”, “ascolterete”. Il senso generale della versione, ottenuta per il testo sul “Cippo”, resta invariato in entrambe le possibilità. Sembra inoltre essere avvalorata la soluzione scelta per il simbolo etrusco simile a P, sia secondo la lettura tradizionale come r,sia come d r, nel modo sperimentale seguito in questo articolo. La lettura di alcuni simboli etruschi continua per tentativi: (P = r = d r // Y = gi // “simbolo simile ad una piccola freccia, rivolta verso il basso” = s, c, a = s, c, o = s, c, u = s, c, h, e // simbolo simile a M = si = sci = ci // H = f // 8 = b) (Parte frontale /A/ lettura da destra; parte laterale /B/ lettura da sinistra) (Per interpretare le parole etrusche, prese in considerazione, le espressioni del dialetto di cui si parla sono di riferimento solo per una parte delle soluzioni adottate).

Versione
Parte frontale (Lato A)

Audirete . danno . lauro zigillo
ama (con cura) va scria (scrivere) lauto uno . valide inie scie (sapiente)
cita le abbuona (vantaggi) si sa leale e decoro
tue (contempla) azione basileo rito e sana si tesi
resigna (controlla) siepe eme (ottiene) fa anni para
XII valide inie (esamina) derasi e recipie
resi cumuli (complessivi) milia secoli essa chiana (pausa)
e sa chi a plateale (esposta) ora
aulici e . valide nosci (sapiente) addirizza noa locale
inicie . dei (devi) . di lasci cano . cuna . e
placeo (che approva) . Bali che li diritto elicie banno sì
Calendi una esca (emessa) illata (imposta)
Baliaci . scommi (arguto) Basileo . valide inie
fa indica epimenia (parte mensile) calata mesa
nue pare . si diruono caussa li do’ (dove) i Bali citava
elide ne fa uti (in ogni caso) . nue pare . ponesse si
mesa . e ca (che) ognuno . ca leale . abbuona vale
deono meglio a razione e . intimiamo
dirui . canale . valide inie . a esse si a tiene
ti segna . ecco . valide inie di risiede
a udire fa elato (elevato) i segni di resigna (calcolo) coeo (in sintonia)
ti segnasi tei (tuoi) sia di resigna sia schema di cippi
e le doute siguono abbuona muno (premi)
fa ne . nue pare . chi canale affidare a tegi sia

(Latino: emo, emere ottenere, procurarsi // avere cura di; exaro, exarare scrivere; lautus diligente, accurato, nobile; ineo, is, inii, initum, inire entrare, calcolare, prendere in considerazione; derasi da derado, deradere cancellare; recipio, recipere ricavare; tuli da fero, ferre riferire, mostrare, registrare, segnare, offrire; n, u, s mente, sapienza; nosco, noscere conoscere, sapere, esaminare, approvare; novus, a, um nuovo, recente, ultimo; inicio, inicere far menzione, accennare; cano, canere cantare, suonare, dare il segnale; cuna / cuneus settore; placeo, placere approvare, decidere; elicio, elicere far uscire; eligo, eligere scegliere, nominare; Kalendae, arum Calende, il primo giorno del mese; illatus da infero, inferre registrare, pagare; illatio, illationis conclusione logica, imposta; icio e ico, icere concludere un accordo; examino, examinare equilibrare, esaminare, valutare; epimenia razione mensile; mesa, ae quella di mezzo; nuo, nuere accennare // comando; pure senza riserve; pareo, es, parui, /paritum/, parere essere chiaro, essere obbediente, obbedire; pario, parere causare, produrre; pono, ponere porre, porre come custode, assegnare, mettere in ordine; elatum da effero, efferre elevare; ruo, ruere abbattere, scavare; deruo, deruere gettare giù; tego, tegere proteggere, difendere) (Italiano: abbuonare, abbonare considerare con indulgenza; aulico nobile, colto; baliaggio territorio governato dal balì; scomma arguzia / arguto; coevo sincrono, contemporaneo) (Dialetto: scria scrivere; banno bando, pubblico annuncio; mesa metà).

Interpretazione (Lato A)

Solenne annuncio . viene conferito . il beneficio del sigillo

Il messo, nobile e sapiente, giunge in questo luogo e in modo accurato prende nota, / elenca i vantaggi, che sono previsti come ricompensa per un comportamento leale e dignitoso, / segue il cerimoniale, espone la propria autorevole tesi e / calcola l’insieme degli anni rapportati a / XII; egli esamina, ricava / il numero complessivo dei secoli, / ristabilisce i segni adatti per indicare l’epoca; / il nobile messo . controlla, corregge, / rammenta che . si devono . lasciare, nel luogo indicato, segnale e . settore . e / (ricorda che) l’autorità che approva (ogni atto) . Balì può indire il bando / con il valore dell’imposta, emanata alle Calende; / colui che agisce in accordo con il Balì . arguto e garbato basileo . pondera la situazione, / calcola il valore e mette in risalto che questo viene diminuito della metà; / egli impone . di rispettare quanto stabilito nei punti citati dal Balì, / nel caso i segni vengano cancellati . impone . che questi siano ristabiliti; / metà del valore (dell’imposta) . per ognuno . che si sia dimostrato leale . rappresenta un premio / ed è intimato . che il controllo sia fatto nel modo migliore; / se demolisci . canale . (il messo) verifica . si attiene alle proprie istruzioni; / ti assegna . ecco . di risiedere in questo luogo; / egli ti invita a lasciare i segni secondo la composizione assegnata; / ti affida sia il controllo sia lo schema dei cippi / e seguono i dovuti benefici e i premi; / infine . precisa . che al custode del luogo viene dato il compito di proteggere il canale.  

    
Parte laterale (Lato B)

Si enodi lieve
caussa (situazione) a nota
poi che sana e
i noa la posi e
schema li obietto (esposto)
è  do’ (dove)  lo  posi e va
ti scie atto onere
a nota li vacuo (mancante)
di uno loco
che  siano derueti
accesso e zona
do’ ai ecco (qui) sana e
abbia si chiama
no deono po’ (poi) sia no
toglie via eme e
a iubeo (invita a) ogni
uni e inire (considerare) odi
loco na a dire isso
ciascuno atto lui attua
ecco scalati  li-
-s, c, a   e, s, c, u, z, a    s, c, u, c, e

(Latino: enodo, enodare chiarire, spiegare; caussa, ae causa / condizione, situazione; o, b, i, e, c, t, u, m da obicio, obicere esibire, esporre, porre innanzi; e, x, c, u, s, s, o / excuso, excusare scusare, compensare) (Italiano: lisca minima quantità) (Dialetto: noa nuova; scuce, scucire disfare / tirare fuori).

Interpretazione (Lato B)

Breve annuncio

Il messo, inviato dal balì, controlla che la situazione (non sia cambiata), / dopo la sua opera di miglioramento / per la data che viene rinnovata e / schema che viene esposto; / (accerta che ogni elemento) si trovi ancora nel posto assegnato; / svolge il proprio compito; / annota il segno che è mancante, / precisando in quale luogo manchi; / verifica che non siano stati distrutti / l’accesso e la zona, / nell’area che compete alla sua cura; / suggerisce come / comportarsi e raccomanda di / non fare cambiamenti; egli si preoccupa di / invitare ad / ascoltare e a considerare ogni argomento, / poiché colui che dispone (balì) / è colui che attua quanto stabilito / ed è anche colui al quale spetta calcolare / e diminuire compenso atteso. (Ipotesi di lettura per il testo inciso sul “Cippo di Perugia”).

Bibliografia

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Massimo Pallottino (direzione scientifica di) – gli Etruschi – Bompiani – Milano – 1992
Mauro Cristofani (a cura di) – Dizionario della Civiltà Etrusca – Giunti – Firenze – 1999
Mauro Cristofani (a cura di) – Etruschi, una nuova immagine – Giunti – Firenze – 2006
Romolo Augusto Staccioli – Gli Etruschi – Un popolo tra mito e realtà – Newton Compton editori, Roma, 2006
Massimo Pittau, Professore dell’Università di Sassari – Testi Etruschi, tradotti e commentati con vocabolario – Bulzoni editore – Roma – 1990
Federica Chiesa / Giulio M. Facchetti – Guida insolita, Etruschi – Newton & Compton editori – Roma – 2002
Giulio M. Facchetti – L’enigma svelato della lingua etrusca – Newton & Compton editori – Roma – 2000
Enrico Benelli – Le iscrizioni bilingui etrusco-latine – Leo S. Olschki Editore – Firenze – 1994